giovedì 18 novembre 2021

 

La bambina che somigliava alle cose


Autore : Sergio Caludio Perroni



Editore : La nave di Teseo

Anno di edizione : 2019

Numero di pagine : 170 p.

Isbn : 9788893447812




Si chiama Pulce e risolve problemi. Per farlo, ricorre all’antico e desueto stratagemma di porre domande. Interroga chi incontra sul motivo di una paura inspiegabile, di una particolare malinconia, di una speranza tradita. Gira e rigira, le risposte sono altre domande: d’amore o d’amicizia, di protezione o di salvezza. “Mi serviva a nascondermi,” le risponde il passero, terrorizzato dal falco che lo insegue. Detto, fatto: il volto di Pulce diventa la nuvola in cui rifugiarsi! È scappata di casa, Pulce. Si è presa una vacanza dalle lamentele della mamma e del papà per quello che fa o non fa, perciò che è o non è. Ha sette anni, gli occhi color tatuaggio e un’energia visionaria che ricorda l’Alice di Carroll e il Piccolo Principe di Saint-Exupéry. In un battibaleno è capace di trasformarsi in chiunque e in qualunque cosa: un ruscello, un affetto perduto, una stella cadente, una madre scomparsa, un paio di occhioni blu... E così, facendo da ponte tra quello che c’era e quello che non c’è più, rimedia di volta in volta alla perdita di cui soffrono i personaggi in cui si imbatte. Per riuscirci, attinge all’esperienza che zampilla dalle sue “fonti”, un popolo buffo e saggio raccontato in parallelo dalle geniali note a piè di sogno. La bambina che somigliava alle cose scomparse è la favola dei piccoli di ogni età e dei grandi ancora disponibili alla meraviglia. Sergio Claudio Perroni, con il suo stile terso e incantevole, sublima l’ironia di Dickens e la leggerezza di Calvino in una storia di magia e destino. Perché non è vero che l’essenziale è invisibile agli occhi. È il contrario, basta conoscere Pulce.






La recensione di un libro a sera (Da Rebecca)


Pulce è una bambina simpatica, curiosa e gran osservatrice del mondo e degli adulti. Un libro sulla perdita, di ciò che si ha, che si è e degli affetti. Un libro per i più piccoli? Difficile pensare che un bimbo ne comprenda il significato profondo al di là della bellezza della favola che è, senza l'aiuto di un adulto, che abbia un pò di sale in zucca per presentargli i temi trattati con il dovuto tatto senza distruggere la favola. Un libro per adulti? Anche. Non per sognare ma per riflettere.