Il sicario che non voleva uccidere
Autore: Kotaro Isaka
Traduttore: Bruno Forzan
Casa editrice: Einaudi
Anno edizione: 2023
Numero di pagine: 352 p.
ISBN: 9788806260927
Tra goffi tentativi di non essere scoperto dalla famiglia, incombenze domestiche ed estenuanti missioni omicide ogni volta più pericolose, Kabuto dovrà trovare a tutti i costi il modo di abbandonare la scena criminale. Kabuto, uno dei sicari più letali di Tokyo, è a un passo dall’andare in pensione. Ma prima di ritirarsi, dovrà vedersela con una moglie irascibile, un agente doppiogiochista e una pletora di crudeli assassini affiliati a pericolosissime gang giapponesi. Dopo I sette killer dello Shinkansen, diventato un film con Brad Pitt, e La vendetta del professor Suzuki, l’ultimo capitolo della leggendaria trilogia dei killer. Kabuto è un assassino di professione che vorrebbe soltanto smettere di vivere una doppia esistenza e dedicarsi pienamente alla moglie e al figlio, a cui da anni nasconde la sua vera identità fingendosi un venditore di articoli di cancelleria. A mettergli i bastoni tra le ruote però è il suo medico personale, che lavora per lui come intermediario e per nulla al mondo rinuncerebbe ai guadagni che Kabuto gli procura.
La recensione di un libro a sera (da Valentina)
Il sicario che non voleva uccidere è un romanzo che esplora le dinamiche familiari e come queste possano influenzare anche i criminali più incalliti. La storia segue Kabuto, un sicario di Tokyo che desidera ritirarsi per dedicarsi alla famiglia, ma si trova intrappolato tra missioni omicide e incombenze domestiche. Il romanzo mescola abilmente suspense e introspezione psicologica. I personaggi sono ben sviluppati e la trama è piena di colpi di scena. Forse troppi. Tuttavia, alcune parti sono un po’ lente rendendo il ritmo della letture irregolare. Alcuni capitoli sono avvincenti, mentre altri sembrano trascinarsi. I personaggi sono ben sviluppati, con motivazioni e conflitti interiori esplorati in profondità. La traduzione dal giapponese è stata giudicata ottima, mantenendo la fluidità e l’intensità della narrazione originale, ed una cosa fondamentale vista l'aridità della lingua giapponese rispetto all'italiano. Alcune parti a mio personale parere sono poco coerenti, specialmente quelle riguardanti il personaggio del dottore. In fine, si ha l'impressione che il Giappone sia pieno di sicari e persone da eliminare, un tantino esagerato. La lettura è stata piacevole.