giovedì 13 novembre 2025

 

LA FIGLIA DELLA TIGRE


Dettagli Autrice: Torey L. Hayden

Traduttore: S. Piraccini

Editore: TEA

Anno edizione: 2012

Numero di pagine: 260 p.

EAN: 9788850228034





Sheila è cresciuta in un'atmosfera di violenza indescrivibile. Abbandonata dalla madre sull'autostrada a soli quattro anni, non ha mai avuto qualcuno che si occupasse di lei, e la mancanza di amore e di speranza l'ha resa selvaggia, intrattabile e ostile. A sei anni entra a far parte della classe di "bambini difficili" di Torey Hayden, che rimane colpita dal coraggio della piccola Sheila tanto da decidere di raccontarne la vicenda nel libro "Una bambina". Ma che cosa è successo dopo? "La figlia della tigre" è la risposta a questa domanda: il racconto della lotta che Sheila ha condotto per anni, da sola, per riscattarsi dagli abusi, dall'abbandono e dalla violenza del mondo in cui era costretta a vivere.


Recensione di La figlia della tigre di un libro a sera (da Erika)

Torey Hayden ha il dono raro di trasformare la pedagogia e la psicologia in narrazione viva. La figlia della tigre non è un manuale tecnico, ma un racconto che vibra di umanità: ci porta dentro la vita di Sheila, la bambina che avevamo conosciuto in Una bambina, ora adolescente, e ci fa sentire il peso delle sue ferite e la forza della sua resilienza.

Un’esperienza personale di lettura

Per comprendere meglio alcuni aspetti del libro, prima di scrivere questa recensione ho chiesto spiegazioni a un mio ex compagno di scuola, oggi scrittore di romanzi e laureato in pedagogia. Le sue parole mi hanno aperto la mente, il cuore e gli occhi su molti dettagli che non aveva considerato, e proprio a lui che ha consigliato a me e a mia figlia di leggere i libri di Hayden, devo un grande grazie: un suggerimento che si è rivelato prezioso e arricchente.

La figlia della tigre è un libro che non si dimentica. Hayden riesce a trasformare la sofferenza in consapevolezza, la pedagogia in narrazione, e ci invita a guardare la realtà senza filtri, con la certezza che la resilienza può cambiare il destino.

Lo stile narrativo

Hayden scrive con la penna di una romanziera. Alcuni critici hanno rimproverato la mancanza di rigore tecnico, ma è un errore di prospettiva: il suo obiettivo non è redigere un trattato di psicologia, bensì avvicinare il lettore alle difficoltà quotidiane di bambini segnati da traumi fisici ed emotivi. La sua scrittura rende accessibile un mondo complesso, permettendo di comprendere le piccole e grandi vittorie che, in un contesto di dolore, diventano conquiste straordinarie.

L’approccio terapeutico-pedagogico

Un altro punto spesso criticato è la flessibilità del suo metodo. Hayden non si piega ai dogmatismi delle scuole dominanti negli anni ’80 e ’90, come la psicodinamica o il comportamentismo, che tendevano a incasellare i bambini in schemi rigidi. Lei sceglie invece un approccio adattabile, umano, capace di rispondere alle esigenze reali dei suoi allievi. Questo la porta a scontrarsi non solo con le teorie, ma anche con la dura realtà economica: poche risorse, pazienti trattati come numeri o fonti di guadagno. Hayden, al contrario, mette al centro la persona, e questo è ciò che rende il suo lavoro rivoluzionario.

La tristezza che entra nel cuore

Leggere La figlia della tigre significa anche accettare di provare dolore. Non è un difetto, è un segno di sensibilità. Hayden ci ricorda che ignorare certe realtà non le cancella: esistono, e averne consapevolezza è il primo passo per migliorare. Non sempre ci sono lieti fini, e questo libro lo dimostra. Ma proprio questa verità cruda ci spinge a fare il meglio possibile, a non arrenderci di fronte alle difficoltà.

Il destino dei suoi allievi

Una domanda che rimane sospesa è: come vivono oggi i bambini di cui Hayden ha scritto? Alcuni hanno dato il loro contributo, altri hanno trovato una strada diversa. Sheila, la protagonista, ha raccontato di essere felice ora. È un segnale potente: nonostante tutto, la speranza può vincere.


sabato 8 novembre 2025

 

UNA DI LORO


Autrice: Torey Hayden

Traduzione: E. Frontori

Editore‏ : ‎TEA

Anno di pubblicazione: 2002

Casa editrice: ‎tea

Numero di pagine: ‎339 p.

ISBN: ‎9788850201273




Ancora una volta Torey Hayden si trova ad affrontare una classe di "bambini difficili". Due sorelline irlandesi traumatizzate dagli orrori della guerra, il loro cuginetto che è stato testimone del suicidio del padre, l'undicenne Dirkie che conosce solo la vita di un orfanotrofio, l'eccitabile Marianna, otto anni, aggressiva e sessualmente precoce e Leslie, sette anni, forse quella con maggiori problemi, totalmente chiusa nel suo mondo, incapace di comunicare con l'esterno. Ma di questa classe così disastrata entra a far parte, ufficialmente come aiutante, anche la mamma di uno dei bambini, una giovane donna che, dopo un inizio molto conflittuale, si appoggia alla Hayden perché l'aiuti a risolvere i suoi numerosi problemi.


La recensione di un libro a sera (da Erika)

Torey Hayden ha il dono raro di vedere oltre il comportamento, oltre il silenzio, oltre la rabbia. "Una di loro" è un viaggio dentro una classe speciale, dove ogni bambino porta con sé un bagaglio di dolore, ma anche una scintilla di speranza. Hayden non è solo un’insegnante: è una guida, una terapeuta, una presenza che trasforma.

La sua capacità di ascoltare, di non giudicare, di trovare il modo giusto per entrare in contatto con ciascun bambino è una lezione di pedagogia vivente. Questo libro mostra quanto sia difficile — e al tempo stesso vitale — il lavoro degli educatori che operano ai margini, nei contesti più fragili. Hayden ci ricorda che dietro ogni comportamento c’è una storia, e che ogni bambino merita qualcuno che creda in lui.

 

E TU MI VORRAI BENE ?



Autrice: Cathy Glass

Traduttrice: Elena Cantoni

Editore: TRE60

Anno edizione: 2014

Numero di pagine: 332 p.

EAN: 9788867022267





"Questo libro è la storia della piccola Lucy, la bambina che ho adottato... Mi era stata affidata quando non aveva un posto dove stare, ma alla fine è rimasta con me... con noi." Figlia di una ragazza madre, dal vissuto difficile e doloroso, Lucy, fin dalla nascita, non riceve l'affetto, le cure e le attenzioni di cui un bambino ha bisogno. Nonostante le segnalazioni ai servizi sociali da parte degli insegnanti e degli adulti che vengono a contatto con lei, Lucy viene data in affidamento soltanto all'età di otto anni. Ma i problemi per lei non terminano. Spostata da una famiglia all'altra, Lucy rimane sempre chiusa nel suo mondo fatto di silenzio, solitudine e di rabbia. Sino a quando Cathy Glass non la accoglie nella sua famiglia. Lucy ha undici anni: è schiva, scontrosa, si rifiuta di mangiare, ha continui sbalzi di umore e il suo rendimento a scuola è pessimo. Il suo caso sembra irrimediabile, ma grazie al calore e all'affetto non solo da parte di Cathy, ma anche dei suoi nuovi fratelli, Lucy comincia ad aprirsi al mondo e alla vita. Ma non solo... Lucy troverà in Cathy la mamma che ha sempre sognato e Cathy una figlia a cui dare per sempre tutto l'amore che per tanto tempo le è mancato.



La recensione di un libro a sera (da Alessandra)


Questo libro è una carezza e uno schiaffo insieme. La storia di Lucy, raccontata da Cathy Glass, ci porta dentro il mondo dell’affido con una sincerità disarmante. Non è solo la vicenda di una bambina ferita, ma anche il ritratto di una donna che, con pazienza e amore, riesce a costruire un ponte verso l’anima di chi ha imparato a non fidarsi di nessuno.

Cathy Glass non è solo una madre affidataria: è una pedagogista nel senso più profondo del termine. Con gesti quotidiani, ascolto attivo e una presenza costante, dimostra quanto sia cruciale il ruolo di chi educa, cura e accompagna. In un mondo che spesso ignora o sottovaluta queste figure, questo libro è un tributo potente alla loro importanza. È impossibile non commuoversi, ma è ancora più difficile non riflettere.



mercoledì 5 novembre 2025

 

L' invenzione dei desideri


Autrice: Sharon Cameron

Traduttrice: Egle Costantino

Editore: Mondadori

EAN: 9788852071492



Sono passati più di diciotto mesi da quando Lane è partito da Stranwyne Keep, e nonostante il governo inglese abbia dato notizia della sua morte, Katharine non smette di aspettarlo, convinta che il giovane di cui è innamorata sia ancora vivo. Una notte, mentre la casa è sprofondata nel sonno, due uomini mascherati si introducono nella tenuta del Borgo per catturare zio Tulman, lo scienziato inventore di creazioni meccaniche così geniali e rivoluzionarie da fare invidia anche agli insospettabili. La Corona inglese, infatti, vorrebbe lo zio sotto la sua custodia, ma Katharine non può arrendersi: è arrivato il momento di partire. Gli eventi la condurranno a Parigi, città dai mille volti e dalle mille orecchie, dove vengono intessuti piani oscuri. Katharine dovrà ricorrere a tutta la sua forza per difendersi, in una disperata ricerca dell'amore e della verità che dai sotterranei di Parigi la porterà fin nelle stanze dell'imperatore. E anche al buio, nel posto sbagliato, nel momento sbagliato, nella lingua sbagliata, riconobbi quella voce.


La recensione di un libro a sera (da Little Rebel)

Okay, partiamo dal principio: questo libro mi ha preso. Non in modo travolgente, tipo “non riesco a respirare senza sapere come finisce”, ma abbastanza da tenermi incollata per ore con quella voglia di scoprire cosa c’è dietro l’angolo. Sharon Cameron ha uno stile che sa come costruire mondi: Parigi, invenzioni, misteri… tutto ha un sapore un po’ retrò, un po’ magico, e io ci sguazzo volentieri.

Cosa mi è piaciuto

  • Katharine è una protagonista tosta. Non la classica eroina perfettina, ma una ragazza con cervello, cuore e un bel po’ di grinta.

  • L’ambientazione è una chicca: Parigi ottocentesca, con un tocco steampunk e un sacco di dettagli che ti fanno sentire lì.

  • I personaggi secondari non sono solo comparse: ognuno ha la sua voce, il suo ruolo, e contribuisce a rendere la storia viva.

Cosa mi ha fatto storcere il naso

  • La trama, in certi punti, sembra tirata per i capelli. Tipo: “davvero è andata così? Ma dai…”

  • Alcuni colpi di scena non mi hanno convinta del tutto. Non brutti, ma un po’ prevedibili.

In sintesi È un bel libro per ragazzi, con quel mix di avventura, emozione e un pizzico di romanticismo che funziona. Non è perfetto, ma ha cuore. E a me, Little Rebel, piace quando un libro ci prova davvero. Se ti piacciono le storie con protagoniste intelligenti, misteri da risolvere e un mondo che sembra uscito da una macchina del tempo… buttati.