Una bambina perduta
Autrice: Torey L. Hayden
Traduttore: Chiara Brovelli
Editore: Corbaccio
Anno edizione: 2020
Numero di pagine: 336 p.
ISBN: 9788867007394
Jessie ha nove anni ed è la classica bambina perfetta, capelli rossi, occhi verdi, sorriso accattivante. Ha un vero talento per disegnare e i suoi disegni sono dei ghirigori complicatissimi. Ma Jessie è anche abilissima a ottenere sempre quello che vuole, mentendo, urlando e picchiando gli altri bambini. I genitori non sanno come prenderla e gli assistenti sociali non riescono a combattere i suoi impulsi violenti e autodistruttivi. Dopo una serie di passaggi in istituti vari, Jessie riceve finalmente una diagnosi di «disturbo reattivo dell’attaccamento», tipico di quei bambini che non possono instaurare dei legami di fiducia con gli adulti che dovrebbero occuparsi di loro. Viene chiamata Hayden in qualità di psicologa per avviare una terapia. Ma quando Jessie lancia un’accusa gravissima verso un collega di Hayden, il suo lavoro raddoppia: non solo deve cercare di andare alla radice dei disturbi di Jessie, ma anche capire se quel che dice la ragazzina ha un fondamento di verità.
La recensione di un libro a sera (da Ema)
Storia intensa e delicata e soprattutto reale dove la fragilità di un piccolo essere umano, incontra le limitate risorse della società per aiutarla ad abbattere la barriera di autodistruzione che nella sua breve esistenza ha creato per autodifesa. La sua barriera però è composta da azioni e parole che la isolano e l'isolamento della piccola Jessie oltre da scudo e forma di evitamento è anche un veleno che autoalimenta la sua patologia. Riuscire a venire a venire a capo del perché la bambina abbia sviluppato tali sistemi tossici di autoprotezione è il primo passo per oltrepassare le sue resistenze e avviare un percorso di crescita e guarigione. Visto che la vicenda è reale, sicuramente ogni lettore spererà che la protagonista, Jessie, la famiglia e le persone coinvolte ci siano riuscite. Libro toccante, scritto con lo stile di un romanzo e con semplicità senza scendere troppo in temi tecnici pedagogici o psicologici per lasciare fluida la lettura.
Consigliato
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