Demon Copperhead
Autore: Barbara Kingsolver
Traduttore: Laura Prandino
Editore: Neri Pozza
Anno edizione: 2023
Numero di pagine: 656 p.
EAN: 9788854528437
Questa è la storia di un ragazzo che tutti chiamano Demon Copperhead, un eroe dei nostri tempi. Un ragazzo che può contare solo sulla bella faccia ereditata da suo padre, una criniera di capelli color rame, lo spirito aguzzo e il vizio di sopravvivere. Il suo esordio nell’universo – mamma di diciott’anni che partorisce sola con una bottiglia di gin, anfetamine e oppioidi –, in una casa mobile sperduta negli Appalachi meridionali, dà il la a ciò che verrà dopo. Demon inizia la sua corsa a perdifiato attraverso la vita, sfreccia per le selve oscure dell’affido, del lavoro minorile, delle scuole fatiscenti, fino al sogno, e poi all’ebbrezza del successo atletico, con la conseguente caduta nella dipendenza. Nel mentre, si ossessiona con gli eroi della Marvel, si disegna i suoi fumetti riempiendoli di cattivi veri, si inerpica per le vette vertiginose del grande amore e sprofonda nel dolore straziante della perdita. Attraverso tutto questo, Demon deve combattere, armato del suo caustico umorismo e poco altro, contro la propria invisibilità in un mondo dove persino i suoi amati supereroi hanno abbandonato le terre selvagge per la città. La sua voce è quella di una generazione di ragazzi perduti, nati in posti splendidi e maledetti che neanche per un istante concepiscono di abbandonare. Ma Demon è un combattente, un sopravvissuto, come era un sopravvissuto David Copperfield nella sua disgraziata Londra.
La recensione di un libro a sera (da Erika)
Il romanzo è scritto con una scrittura pungente e vivace. Le descriziono sono talmente ben fatte da trasportare i lettori tra gli Appalachi degli anni, luoghi e persone mirabilmente descritti. Demon Copperhead è un protagonista indimenticabile, umano e mai idealizzato. I personaggi secondari sono trattati con grazia e dignità, anche se provengono da contesti difficili. Il romanzo affronta temi complessi come la tossicodipendenza, l'indifferenza dei servizi sociali e le difficoltà delle famiglie affidatarie. La Kingsolver riesce a unire una critica sociale feroce e puntuale con una narrazione coinvolgente. Ci sono alcuni aspetti che però magari alcuni lettori faranno fatica a digerire: a volte , verso soprattutto la metà del romanzo, il tono del libro diviene un po' troppo cupo e deprimente, ma data la natura dei temi trattati e naturale che ciò avvenga. Qualche forzatura di troppo, forse? Il romanzo è molto lungo e può perdere la presa per lettori poco abituati alla lettura o che preferisce letture più brevi ma altrettanto incisive e belle. Demon Copperhead rimane comunque un ottimo romanzo, potente e toccante che offre una visione profonda delle vite marginali e delle ingiustizie sociali, con una scrittura che riesce a catturare l'essenza dei personaggi e del loro ambiente. Un'opera che merita di essere letta per la sua capacità di unire narrativa e critica sociale in modo magistrale.
Consigliato
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